Jardin des Plantes
La poesia si riferisce a una pantera che Rilke ha incontrato nel Jardin des Plantes. Il Jardin des Plantes un orto botanico locato nel sud-est di Parigi. L'orto esiste gidal 1626 ed quindi la parte piu vecchia dell' istituto di ricerca ed educazione del «musm national d'histoire naturelle». Sull'onda della rivoluzione francese, nell' anno 1793 tutti gli animali esotici furono donati agli scienziati per la macellazione e l'impagliameto. Gli scienziati perdecisero di lasciar vivere gli animali e fondarono la Magerie du Jardin des Plantes, il primo giardino zoologico, che esiste ancora oggi.
Inhaltsangabe, Analyse und Interpretation
La poesia «Der Panther» di Rainer Maria Rilke, scritta nel 1903, tratta di una pantera catturata e la sua esistenza nella gabbia.
Adesso verrà esaminato un modo preciso il contenuto e la forma della poesia. «Der Panther» è costituito da tre strofe, ognuna di una frase, che si estende su quattro versi.
Nella prima strofa viene descritto lo sguardo affaticato dell' animale, che non riesce più a percepire niente dietro la graticciata che lo circondano. Il suo mondo e solamente costituito dalla gabbia.
Nella seconda strofa il parlante descrive gli attributi dell' animale: Ha un modo di camminare agile e pieno di forza. Tuttavia a causa della sua prigionia gira solo a vuoto e la sua forza di volontà sembra attenuata.
Nella terza strofa la percezione dell' animale viene descritta. Percepisce qualcosa da quando in quando, però le immagini non hanno effetto su di lui, perché non riesce piu a reagire.
Come prima cosa allora viene descritto lo sguardo della pantera, poi il modo di camminare e alla fine la sua vita interiore. Riassumendo si può dire che la poesia tratta di un animale catturato, che dall' esterno sembra di essere ancora quello che era una volta, dall' interno però non é più in vita.
Successivamente verranno esaminati i mezzi formali e linguistici:
Da questa poesia si tratta di un «Dinggedicht». «Il Dinggedicht è un tipo di poesia, che si é sviluppata distintamente nella seconda metà del millenovecento. Nel Dinggedicht un oggetto oppure un essere vivente viene descritto in modo oggettivo e da una certa distanza. La poesia ha l'esigenza di ripresentare la cosa come se parlerebbe di se stessa.» Il parlante stesso passa in secondo piano ha la sola funzione di descrivere l'ogetto d' osservazione. Queste caratteristiche valgono anche per suddetta opera lirica dato che è solo la pantera a essere descritta. Le prime due strofe potrebbero derivare da un osservatore esterno, nella terza però viene descritta la vita interna dell' animale che non è percettibile dall' esterno. Attraverso questa forma di poesia dunque è possibile rappresentare completamente sia l'interno che l'esterno della pantera.
Il metro della poesia é un pentametro giambico, con una sola eccezione nell' ultimo verso, che è costituito da un tetrametro giambico. Questo rinforza l' effetto dell'immagine descritta, la percezione della pantera, che non esiste più all' interno. Proprio come il metro si spegne anche la sensazione della pantera. Le rime si alternano fra tronche e piane, che é simbolico per il movimento continuo dell' animale nella sua prigione. Anche la rima alternata (abab, cdcd, efef), rappresenta il cammino costante della pantera.
È interessante che il sostantivo «pantera» apparisce solo nel titolo. Nella poesia stessa seguono solo pronomi e descrizioni dell' animale («Sein Blick» [suo sguardo], v.1; «Ihm ist» [a lui è] v.3 ).
Nella prima strofa c'è una tripla ripetizione delle sbarre [«die Stäbe»] (v 1,4,5) e allo stesso tempo una assonanza della lettera tedesca «Ä»: «hält» (v.2, tiene), «gäbe» (v.3, darebbe). In seguito alla ripetizione e l'assonanza il testo deve essere letto piú lentamente. Questo ha l'effetto rinforzato della monotonia della cattività.
Interessante anche la personificazione delle sbarre nel primo verso. Qui si parla dell passare delle sbarre («Vorübergehen der Stäbe»). In effetti questo avvenimento è causato dal movimento della pantera. Tramite questo mezzo stilistico la passività della pantera viene evidenziata e indicata la sua dipendenza dal suo ambiente. Un animale catturato dipende dall' aiuto esterno, per esempio per il cibo. La pantera dunque è dominata completamente dal mondo esterno e per questo motivo sembra anche come le sbarre si muovessero e non lei stessa.
Anche lo sguardo della pantera è personificata. «Stanco lo sguardo per il suo continuo / vagare fra le sbarre, tanto che niente la ferma.» (v1,2). L'aggettivo stanco (oppure l' avverbio «müde» nella versione originale) dimostra, che l'animale già da tanto tempo si trova nella situazione descritta. L'espressione «tanto che niente lo ferma» («dass er nichts mehr hält», v2) é già un presentimento per la terza strofa.
Nel quinto verso c'é un aliterazione: «Gang», «geschmeidig» («Passi», «agili»). Tramite l' aggettivo «agile», viene suscitato al lettore l'immagine di un animale grazioso. Attraverso la descrizione di questo movimento elegante il contrasto alla cattività viene rinforzato.
Il superlativo «minuscola cerchia» («im allerkleinsten Kreise») ha la funzione di dimostrare il contrasto fra la pantera, che è creata per una vita selvaggia, e lo stato di cattività.
Il paragone «un forzato ballo» («ein Tanz von Kraft», v.7) ha lo scopo di dare al recipiente l'impressione di una pantera maestosa. Il ballo generalmente sta per la gioia di vivere e l'espressione di emozioni. Qui la forza potenziale dell'animale diventa evidente.
Anche il paradosso «una grande volontà assopita» («betäubt ein großer Wille», V.8) sta per la soppressione della vitalità della pantera.
La metafora «delle pupille il velo» («der Vorhang der Pupille», v.9) sta per la mancanza di coscienza da parte dell' animale nella cattività. Le impressioni visuali dell' ambiente vengono percepite attraverso l'occhio. Se abbiamo fiducia in una persona o se la stimiamo le guardiamo negli occhi. Nel tedesco l'occhio viene anche chiamato «Fenster der Seele» (Finestra dell' anima). Qui la finestra peró é coperta da un velo. Questo velo da una parta impedisce di vedere l'interno a ognuno che sta fuori, dall' altra parte impedisce di vedere il mondo esterno. La metafora quindi illustra, che la vita interna della pantera rimane nascosta all' osservatore. Ugualmente la panter a non può vedere nulla del mondo esterno.
Nel decimo verso c'è un altra personificazione «un'immagine penetra» («Dann geht ein Bild hinein»). Questo mezzo stilistico sta, come il passare delle sbarre («Vorübergehen der Stäbe») per la passività della pantera. Le cose intorno a lei accadono da sé, lei stessa sembra di avere nessuna influenza su essi.
Notevole anche la metafora del cuore («Herz») nel dodicesimo verso. Il cuore qui sta per l'essere intero nel quale l'immagine va a spegnersi («aufhört zu sein»). L'impressione che proviene dal mondo esterno, non provoca più nessuna reazione nell'animale, perché non raggiunge più l'interno. Questo significa, che la pantera non ha più contatto con il mondo esterno. Come la pantera imprigionata nella gabbia, anche il suo sguardo è imprigionato. Cosi come la pantera anche il suo sguardo smette di esistere («aufhören zu sein»), quindi sia lo sguardo che la pantera non esistono più nella loro funzione reale.
Infine vogliamo osservare il movimento della pantera. È interessante che l'animale continuamente esegue un «andatura molla» («weichen Gang», v5). Attraverso questo movimento il lettore riceve l'impressione, che per la pantera c'è l'opzione di sfuggire oppure che é ancora illeso. Dall' esterno la pantera non si è ancora arresa, nell' ultima strofa però diventa chiaro che internamente questo é già successo da tanto tempo. Proprio tramite l'accentamento del movimento nelle prime due strofe l'animale sembra vitale. Tanto più grande risulta la rottura descritta nell'ultimo verso, che neanche l'immagine dell'ambiente può esistere dentro di lei.
Conclusivo si può riassumere, che nella poesia «Der Panther» di Rainer Maria Rilke lo stato di cattività viene descritto in modo impressionante descrivendo l'animale prima da una posizione esterna e poi da una interna. Una funzione importante del Dinggedicht è la possibilità della trasmissione in un' altra situazione. Automaticamente c'è l'associazione con la prigionia di esseri umani. Peró la situazione di essere tenuto prigioniero non si riferisce esclusivamente alla pena detentiva. Il uomo ha molti obblighi quotidiani, imposti su di lui o dalla società o da se stesso. Questi possono essere molto diversi e possono apparire sia nel lavoro che nella vita privata. Una liberazione della patera nella poesia sembra impossibile. Però forse puo fare da appello a non lasciarsi catturare da obbligi continui, che possono causare un vuoto intero.